Di Mario Di Matteo -Lavoratori in piazza contro il blocco degli stipendi. La manifestazione di tutti i settori della pubblica amministrazione, dalla scuola alla sanità, dalla sicurezza agli enti locali, è iniziata un po’ prima del previsto.
Il corteo è partito da piazza della Repubblica e passando tra le via della Capitale, per Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinità dei Monti, Pincio è giunto a Piazza del Popolo.
Dodici le sigle sindacal presenti al fianco dei lavoratori che da anni subiscono il blocco della contrattazione, ferma dal 2010. I sindacati hanno già fato sapere che questo sarà probabilmente solo il primo atto di una protesta che proseguirà finché il Governo non assicurerà di inserie nella legge di Stabilità il finanziamento degli stipendi.
Da Piazza del Popolo, hanno tenuto il discorso conclusivo i leader dei sindacati, Susanna Camusso per la Cgil, Annamaria Furlan per la Cisl e Carmelo Barbagallo per la Uil.
“L’impegno che deve venire da questa manifestazione è che se non ci saranno risposte nei prossimi giorni si prosegua con lo sciopero” ha detto la Camusso. “E’ importante stare insieme qui oggi in piazza per una categoria che ha il contratto bloccato da sei anni”.
“In Italia gli scioperi generali si decidono insieme”, ha aggiunto Furlan, dalla testa del corteo. E aggiunge: “Dopo lo sciopero generale non c’è più niente, gli obiettivi devono essere chiari”.
“Se la legge di stabilità non destinerà le risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, i sindacati di categoria faranno lo sciopero generale a dicembre” hanno annunciato i segretari generali. “Basta con le menzogne. Continueremo la mobilitazione anche con lo sciopero generale fino a quando il Governo non darà risposta alle nostre richieste. Sarà uno sciopero senza se e senza ma”, dice il segretario generale della Fp-Cgil, Rossana Dettori.
